Studio d'Arte Grafica e Fotografica   Domenico Chiodo                                                             

Scorci di Rieti e della Sabina
Benvenuto nel sito di Domenico Chiodo, artista della fotografia e del disegno

05-04-07

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Rieti in un alternarsi di luci e ombre, ha nel Campanile della Cattedrale un punto di riferimento luminoso intorno al quale si ammassano case e palazzi. Dalle colline circostanti miriadi di luci fanno corona a completare tale fantasmagoria luminosa.

 

 

VISTA DEL TERMINILLO DALLA ZONA DI BORBONA

Una vallata imponente con in fondo il massiccio del Terminillo, le Tetricae horrentis rupes di Virgilio. Striato di neve, privo di vegetazione si staglia solitario; sulle zone più basse resiste la vegetazione e i prati sono cosparsi di fiori.

 

 

 

LAGHETTO DELLA SORGENTE DI SANTA SUSANNA

Erompe in numerose polle di acqua gelida la sorgente di Santa Susanna a creare un torrente che fugge mormorante tra rovi e canneti. Angolo riposante che dispensa quiete e frescura e che dovette impressionare anche Cicerone, ospite del Senatore Assio nella sua permanenza a Rieti.

 

                                                   

 

ARCO DI BONIFACIO

La suggestiva cordonata che sale da sud verso l’arco di Bonifacio VIII. E’ un angolo di particolare suggestione che sottolinea la connotazione medioevale della città di Rieti

 

 

NOTTURNO MURA MEDIOEVALI

Visione notturna delle mura medioevali illuminate. Le mura della città vennero ampliate con un breve di Innocenzo IV, nel 1253. Siamo in un periodo in cui la città ferve di opere e di iniziative, tanto da essere chiamato periodo di “resurrezione”.

 

 

 

FIUME VELINO E INIZIO CINTA MURARIA DA PONTE CAVALLOTTI

La cerchia di mura medioevali in primo piano riporta alla amplificazione delle mura nel 1200, quando la città si apre a forme nuove di vita economica e sociale. Il fiume scorre nella sua rapidità naturale, la città, sotto la coltre di neve, sembra godere quegli attimi di immobilità silenziosa, il cielo va aprendosi a squarci di sereno, il paesaggio trasmette un sotteso senso di pace

 

 

PALAZZO SANIZI IN UN GIORNO DI PIOGGIA

Palazzo Sanizi nella sua sobrietà austera. Nel passato ospitava le riunioni delle Accademie letterarie reatine, in tempi più recenti è stato il Palazzo del Tribunale. Esperienze diverse nel fluire dei tempi a connotare l’operare dell’uomo, sempre diverso mai soddisfatto.

 

 

PONTE NUOVO E PONTE ROMANO DI NOTTE

L’ampia arcata in cemento armato del ponte sul Velino e il sottostante ponte romano, in una visione notturna nel periodo dei festeggiamenti Antoniani, testimoniano insieme la tenacia dell’uomo e delle sue realizzazioni in ogni tempo e in ogni luogo.

 

 

   

FIUME VELINO AL CREPUSCOLO

Il fiume Velino, nel crepuscolo imminente, scorre veloce e riflette nelle sue acque gli ultimi bagliori di luce. Esso è elemento naturale che fa tutt’uno con essa, quasi arteria pulsante di vita e di storia.

 

 

PORTICI DEL VESCOVADO

Con la collaborazione dei Comune, Massimo Rinaldi fece sistemare le bellissime Volte del Vescovado, che sostengono il soprastante Salone. Nella loro discreta penombra, destano un senso di tacita ammirazione. Le volte a crociera, i pilastri robusti, i blocchi anneriti dal tempo creano un atmosfera di silenziosa meditazione.

 

 

 

TEATRO FLAVIO VESPASIANO CON UNA INSOLITA ALBERATURA

La composta struttura esterna del Teatro Flavio Vespasiano è integrata all’interno dalla eleganza delle rifiniture, dalla ariosa ampiezza del palcoscenico, dalla accogliente sala teatrale, dalla vasta cupola in cui si ammira l’affresco del Rolland riproducente il trionfo di Vespasiano

 

 

 

CHIESA DI S. ANTONIO ABATE LATO OSPEDALE VECCHIO

Facciata di S. Antonio Abate. Ha origini assai antiche, legate alla istituzione di un Ospedale. Partiti i Padri Antoniani, il Comune cedette l’Ospedale alla Compagnia del Sacramento. La facciata della chiesa rimase priva di coronamento. Nell’interno c’è la statua lignea di S. Antonio Abate ed, oltre all’altare maggiore, tre altari per lato. Nell’ospedale prestarono servizio i Fatebenefratelli e le Suore Camilline.

 

 

PORTA D’ARCI AL TRAMONTO

Veduta dall’esterno di Porta d’Arci, con il suo torrione centrale che, fiancheggiato dalle mura merlate, riporta al lontano 1200, epoca della sua costruzione. Fu spettatrice nei secoli di tante vicende che, nella sua vetusta imponenza, sembra volerci comunicare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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